gazzmezz 30112020 bien biomasseL'impianto dovrebbe trattare 50mila tonnellate di scarti ogni anno, non più rifiuti umidi.
A presentare la richiesta di autorizzazione la stessa società che si era già vista bocciare il precedente progetto dai Comuni.

TITO - Un "impianto di digestione anaerobica di biomasse per la produzione di biometano e compost di qualità" da cinquantamila tonnellate all'anno a Tito scalo: lo vuole costuire la società Bien srl-Biological innovative energy. Il progetto era già stato presentato nel 2018, ricevendo il parere contrario del Comune di Tito e di quello di Pignola, e prevedeva il trattamento della forsu (frazione organica dei rifiuti solidi urbani). Oggi la Bien depenna la forsu dall'elenco delle sostanze da trattare e si ripresenta con un nuovo progetto da attuare sempre nell'area industriale di Tito.
È stato pubblicato sull'albo pretorio online del Comune, dove resterà affisso fino al 25 dicembre, l'avviso della Regione Basilicata di provvedimento autorizzativo unico regionale (Paur) richiesto dalla ditta in questione in vista della costruzione dell'impianto che ora dovrebbe trattare soltanto sottoprodotti e non forsu. Già nel 2018 il progetto aveva fatto molto discutere. Il Comune di Tito aveva espresso parere negativo anche in considerazione del fatto che, come si legge in una delibera del consiglio comunale datata 2 ottobre 2018, in un evento pubblico «a cui hanno preso parte diversi rappresentanti istituzionali e numerosi cittadini è emersa la contrarietà della popolazione ad ospitare sul proprio territorio tale tipo di impianto».

Per leggere l'articolo intero di Giovanna Laguardia, pubblicato sulla Gazzetta della Basilicata del 30 novembre 2020, clicca sull'immagine.

 

 

 

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