extintion w800La sensibilità che il nostro giovane compaesano Pasquale persillo Pagano ha sempre dimostrato nei confronti del bene comune, dei diritti civici, dell'ambiente, è approdata in modo naturale nell'attivismo di Extinction Rebellion, un movimento che con la disobbidienza civile nonviolenta vuole amplificare l'allarme della comunità scientifica sull'emergenza climatica ed ecologica. Gli abbiamo chiesto di raccontare qui la sua esperienza.

Ero al pc per preparare un articolo da pubblicare sulla rivista per la quale scrivevo. La rivista si occupa di temi di sostenibilità ambientale e promozione delle rinnovabili, avevo mano libera nella scelta dei temi, a patto che fossero interessanti.
Era il febbraio del 2019, da qualche mese in Italia si parlava del fenomeno Greta Thunberg, del risveglio del movimentismo giovanile, dei Fridays For Future. C’erano miriadi di articoli che lodavano l’impegno dei ragazzi, ma a me non piacevano i toni. In tutti gli articoli traspariva un forte paternalismo, della serie: “Bravi bravi questi giovani che vogliono cambiare il mondo. Belle le vostre manifestazioni, scendete in piazza, ma non date troppo fastidio, che noi sappiamo davvero come funziona il mondo e ci pensiamo noi, a cambiarlo”.
Ero intenzionato a scrivere qualcosa di più radicale, qualcosa che mostrasse che il tema dell'emergenza climatica ed ecologica aveva risvegliato molte cittadine e cittadini nel globo e non solo i liceali.

Fu per questo che mi imbattei in Extinction Rebellion (XR), un movimento internazionale (presente in 72 Paesi), ecologista e radicale, che fa dell’azione diretta non violenta e della disobbedienza civile uno strumento di protesta. Un movimento che cerca di mostrare quant'è tossico, per le persone e per la Terra, il sistema economico, politico e sociale, nel quale ci troviamo a vivere. Il movimento è esploso ad ottobre del 2018 in UK, quando migliaia di cittadine e cittadini hanno occupato per due settimane il centro della città con azioni di disobbedienza civile e non violenta: blocchi stradali, persone incatenate agli alberi, altre incollate agli autobus o all’ingresso delle banche di investimento. Erano tantissimi, molto colorati e di tutte le età. Gli attivisti avevano perfino portato una barca in pieno centro a Londra. Le azioni anche a basso impatto erano molto coreografiche e toccanti emotivamente. Scoprii il die in: un flash mob in cui le persone si lasciano cadere a terra fingendosi morte, rappresentando plasticamente l’estinzione della specie umana. Alla fine, si sono registrati circa mille arresti, tra cui molti anziani, nessuno scontro con la polizia, ma anzi tanti abbracci e caramelle distribuite; nessun danno, nessun ferito, nessun morto. Mi sembrava una cosa bellissima, ma sui nostri media non ce n'era traccia, se non una piccolissima intervista del coordinatore italiano.

All’inizio di maggio andai alla prima presentazione del movimento a Bologna, intenzionato a scriverne. C’erano una quarantina di persone e, nonostante le immagini catastrofiche proiettate, c’era una forte energia positiva. Entrai in quella stanza da curioso giornalista, ne uscii come un convinto attivista. In generale, sono una persona molto recettiva e sensibile ai movimenti sociali e al volontariato, ma le mie esperienze non sono mai durate più di un paio di mesi. La mia relazione con XR va avanti dal maggio del 2019.
XR è un movimento aperto a tutti e inclusivo, a patto che si condividano i dieci principi ispiratori, tra i quali: la non violenza, il non biasimare e la cultura rigenerativa, ovvero il prendersi cura di se stessi e degli altri. Ha tre obiettivi, molto ambiziosi ma necessari, infatti tutta l’azione è ispirata agli allarmi lanciati dagli scienziati. Il primo è l’informazione, ovvero chiediamo ai governi e ai media di dire la verità sulla crisi climatica ed ecologica; il secondo è la richiesta di un’azione immediata per ridurre le emissioni di co2 a 0 entro il 2025; il terzo è la richiesta di assemblee cittadine per il clima, nelle quali cittadine e cittadini, estratti a sorte e informati da scienziati, predono delle decisioni vincolanti.

Da un anno e mezzo vivo una vera e propria relazione con XR. L’attivismo è come l’innamoramento: ti accattiva all’inizio e, via via, ti ruba il cuore e la mente. XR ha una struttura dinamica e lascia molto spazio all’autonomia. Ci sono gruppi di lavoro tematici – dal gruppo scientifico al gruppo media – io sto nel gruppo politico, che ha come obiettivo quello di diffondere tra le altre realtà il messaggio di XR, di costruire alleanze con le altre associazioni e movimenti.
Grazie alla mia attività sto vivendo il dinamismo di Bologna, qualcosa che avevo sempre sognato, ma mai vissuto appieno. In città esistono moltissime associazioni, comitati e movimenti. Una città piena di conflitti ambientali, ma anche un terreno fertile per sperimentazioni.
Sono stato una delle persone che ha scritto la Dichiarazione di Emergenza Climatica ed Ecologica, che il Consiglio Comunale di Bologna ha votato il 30 settembre dell’anno scorso, dopo il nostro primo sciopero della fame. La prima Dichiarazione al mondo che ha accolto tutte le richieste di XR, tanto che l’abbiamo tradotta e mandata ai compagni israeliani. Così radicale che è stata disattesa.
Ho preso parte da organizzatore alla prima azione di disobbedienza civile di XR a Bologna insieme alle altre associazioni amiche. Abbiamo bloccato per un paio d’ore l’autostrada, dopo una biciclettata con più di 300 persone. Abbiamo occupato diverse volte il consiglio comunale, abbiamo organizzato flash mob in piazza, diverse azioni di sensibilizzazione, tutto sempre con molta leggerezza e allegria.

extinction stanza vicesindaco w800

Infine, dal 1° al 16 settembre di quest’anno sono stato responsabile stampa e politica del nostro secondo sciopero della fame. Durante i sedici giorni dell’azione dividevo le mie energie tra il lavoro e l’attivismo. Ho condotto in prima persona le trattative con il vicesindaco, entrando in contatto con diverse personalità politiche di rilievo nel Paese. Molto del mio coinvolgimento è dovuto alle persone con le quali mi trovo a collaborare, tutte molto diverse, ma sempre rispettose degli altri. In un anno e mezzo oltre ad essere cresciuto “politicamente”, grazie alla comunicazione non violenta sono cresciuto anche nelle relazioni umane, ho imparato ad ascoltare l’altro, a rispettarne le opinioni.
L’attivismo per XR mi ha liberato da molte zavorre, sono meno timido e più sicuro. Parlo in pubblico, scrivo discorsi e rispondo molto di più al telefono. Non credo che riusciremo a raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati, ma non ne sono triste. In un mondo in cui le persone sono sempre più isolate, arroccate sulle proprie posizioni, avere degli obiettivi e cercare di raggiungerli con sforzi comuni, insieme a tante persone diverse, per me è già una vittoria.

Nonostante mi stia impegnando moltissimo a Bologna, non dimentico mai le mie origini. Infatti, mi piacerebbe portare XR a Tito, farlo crescere in tutta la Basilicata e sollevarci tutti insieme contro lo sfruttamento della nostra terra per gli interessi di pochi signori del petrolio, sodali della peggior classe politica. Nelle nostre terre, lavorate per millenni dalle sapienti mani contadine, però si è persa la connessione con l’ambiente. Per me è stato un colpo al cuore, in estate, camminare per Tito e vedere in ogni angolo verde qualsiasi tipo di rifiuto. Il mio attivismo mi ha convinto, ancora di più, che per essere felici basta essere in armonia con se stessi, con gli altri e con tutto ciò che ci circonda. Mi sto impegnando molto a Bologna, insieme a tante e tanti per riuscire a costruire un modello di partecipazione dei cittadini alle decisioni. Abbiamo avviato una trattativa con il Comune per dare vita alle assemblee cittadine sul clima. Credo molto nel progetto e credo nella sua efficacia anche nel nostro caro paese.

Spero, attraverso questo breve scritto, di aver stimolato la vostra curiosità. Sono pronto, durante, le mie vacanze a mettermi a disposizione per organizzare un incontro per parlarvi più diffusamente del movimento e di coinvolgervi tutti.
Per il momento,per avere maggiori informazioni potete seguirci sulla pagina Facebook nazionale: Extinction Rebellion Italy, su quella Extinction Rebellion Bologna
Su Instagram ci trovate come xrbologna. Oppure sui siti xrbologna.it, extinctionrebelllion.it

Paz, amor y libertad.

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1. In alto, anlcuni attivisti dei Extinction Rebellion (foto di Emon Ahmed).
2. In basso dopo il sedicesimo giorno di sciopero della fame, una delegazione di Extincion Rebellion viene ricevuta dalla vicesindaca di Bologna Valentina Orioli.

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