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Categoria: Inquinamento
"In merito alla bonifica dell'area ex Liquichimica, è bene precisare che la Regione Basilicata individuò nel 2005 il Consorzio Asi di Potenza quale stazione appaltante per gli interventi di messa in sicurezza di emergenza e bonifica del sito". Lo afferma, in un comunicato stampa, il consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Potenza. "Sulla base dell'incarico affidatogli, il Consorzio ha attivato tutte le procedure e gli interventi previsti per la messa in sicurezza di emergenza dell'area, indicati nel Piano di Caratterizzazione predisposto dalla Regione Basilicata e nelle prescrizioni del Ministero dell'Ambiente in sede di conferenza di servizio, informando e coinvolgendo puntualmente tutti gli enti interessati (Ministero, Regione, Provincia, Arpab e Comune di Tito). Ritenuto che il Consorzio non è responsabile dello stato di inquinamento in cui attualmente versa l'area industriale di Tito, in quanto provocato dalla dismissione incontrollata della Liquichimica nonché da un'altra nota azienda autodenunciatasi nel 2003, la Daramic S.r.l., dando seguito alle richieste ministeriali e regionali, ma anche rispondendo alla propria mission di tutela del territorio di competenza, il Consorzio ha messo a disposizione le professionalità interne nell'intento di porre rimedio ad una situazione di emergenza. In particolare l'Asi ha avviato il censimento degli edifici contenenti amianto e dei rifiuti presenti nell'area ex Liquichimica, ha proceduto alla loro caratterizzazione analitica, ha sottoposto ad indagini radiometriche le scorie siderurgiche, ha effettuato verifiche ed indagini sui serbatoi in origine contenenti ammoniaca e realizzato trattamenti preliminari sui materiali contenenti amianto.
Contestualmente ha proceduto alla redazione dei progetti di messa in sicurezza, primo fra tutti la bonifica dell'amianto la cui rimozione, definitivamente ultimata nell'aprile 2009, è stata condizione indispensabile e preliminare per la realizzazione di tutti gli altri interventi previsti e progettati dall'ente, come la rimozione dei serbatoi contenenti ammoniaca (ultimati nel gennaio 2009) e la messa in sicurezza delle scorie siderurgiche (ultimata il 7 agosto scorso). Al tempo stesso il Consorzio ha cantierizzato l'esecuzione degli interventi finalizzati alla caratterizzazione dell'area ex Liquichimica, terminati definitivamente nel giugno 2008. A seguito dei risultati emersi dalle analisi di terreno e acque di falda effettuate, queste ultime in più occasioni, dalla Metapontum Agrobios su incarico della Regione Basilicata, il Consorzio ha avviato la prima campagna di messa in sicurezza delle acque sotterranee terminata nel luglio 2009. Dal risultato delle ultime analisi effettuate lo scorso luglio, che il Consorzio su richiesta ha potuto visionare, si è segnalata la presenza diffusa in concentrazione superiore alla soglia di manganese e tricloroetilene. Da quanto emerso nelle conferenze di servizio, di queste sostanze mentre il manganese sembrerebbe attribuibile alle caratteristiche specifiche del terreno dell'area, per ciò che riguarda il tricloroetilene si tratta della stessa sostanza dispersa dalla Daramic per la quale tra l'altro l'azienda si è autodenunciata. Tutte le attività di bonifica realizzate dal Consorzio si sono avvalse di finanziamenti derivanti dal "Programma nazionale delle bonifiche" stanziati dal Ministero alle Regioni interessate. Ad oggi l'Asi ha percepito e utilizzato circa un milione di euro, a fronte di un impegno finanziario che si aggira intorno ai 2milioni e mezzo, per tutte le attività effettuate dal 2005 e finalizzate alla messa in sicurezza del sito di interesse nazionale.

Fin qui gli interventi di messa in sicurezza dell'area pubblica ex Liquichimica. Per il resto dell'agglomerato industriale invece si evidenzia che nel periodo compreso dal 2005 ad oggi il Consorzio ha progettato, a titolo gratuito e avvalendosi solo di professionalità interne, tutti i Piani di Caratterizzazione delle aziende insediate che ne hanno fatto richiesta (84) ed effettuato la messa in sicurezza, prescritta in sede ministeriale, della falda sottostante l'intero Sito di Interesse Nazionale.

In merito invece alla nota ministeriale del 24 marzo 2009 con la quale si richiedeva "l'immediata attivazione delle misure di messa in sicurezza e la presentazione di un'ipotesi di intervento di bonifica sulla falda" si precisa che il 9 aprile scorso l'Asi ha comunicato a tutti gli enti interessati lo stato delle iniziative richieste e l'avvio della messa in sicurezza della falda acquifera sottostante l'area ex Liquichimica. Inoltre, durante la fase di progettazione dell'intervento di bonifica, si è più volte segnalata alla Regione la necessità di istituire un tavolo tecnico finalizzato alla concertazione degli interventi per l'elaborazione di un serio progetto di bonifica in grado di raggiungere l'obiettivo del risanamento ambientale. A tal riguardo il Consorzio ritiene che l'esecuzione di validi interventi non possa assolutamente prescindere da finanziamenti costanti.

In relazione alla "vasca fosfogessi", per ciò che concerne la valutazione dello stato di contaminazione e del grado di isolamento del bacino dal terreno sottostante, dalla lettura delle ultime analisi effettuate dalla Agrobios nel luglio 2009, in generale su tutta l'area si conferma che la contaminazione di portata maggiore della falda è data dal manganese, dal tricloroetilene e dai prodotti della sua degradazione pur evidenziando la tendenza ad una diminuzione delle concentrazioni degli agenti inquinanti nelle acque sotterranee. Va detto inoltre che anche per questa porzione di area il Consorzio ha eseguito i soli interventi di caratterizzazione realizzati per l'intera area ex Liquichimica, così come indicato nel piano predisposto dalla Regione Basilicata e approvato in sede di conferenza di servizio presso il Ministero. L'esplicita richiesta di bonifica della vasca fosfogessi, per la quale l'Asi si è già attivato, risale solo al 30 luglio scorso con la nota ministeriale inviata al Consorzio.

In ogni caso tutte le attività effettuate e gli interventi realizzati sono ampiamente documentati presso gli uffici dell'ente. La documentazione è a disposizione di chiunque ne faccia richiesta, con l'obiettivo di rendere chiare e trasparenti alla comunità intera o a chiunque fosse interessato le attività poste in essere e quelle in programma. Con lo stesso scopo è prevista a settembre una giornata di confronto organizzata dal Consorzio sulla storia dell'area ex Liquichimica.

tratto da Basilicatanet

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