Tito, il sindaco Scavone interviene sulla questione della bonifica dell'area industriale
Domenica comizio e sit in piazza con Cappato, Bolognetti e la Ola
tratto da "Il Quotidiano della Basilicata"
TITO- In attesa delle iniziative di domenica, programmate dai Radicali lucani, dalla Ola, e dall'associazione "Luca Coscioni", sui veleni dell'area industriale di Tito, il primo cittadino del comune alle porte di Potenza, Pasquale Scavone, rompe il silenzio. Di seguito il suo intervento:
In questi giorni si è molto dibattuto sulla stampa locale circa chi dovesse intervenire a dare esecuzione agli interventi di Bonifica dell'Area ASI di Potenza.
In particolare il segretario regionale dei Radicali lucani sig. Maurizio Bolognetti, il sig. Marco Cappato presidente nazionale dell'associazione Luca Coscioni ed il segretario del locale PD, che al di là del contenuto degli articoli, dove appare anche una oggettiva scarsa consapevolezza della portata del problema, si insinua il dubbio che il sindaco di Tito non abbia fatto e/o non stia facendo quanto di competenza in merito al procedimento di Bonifica dell'area Asi di Potenza.
La legislazione in materia dei siti inquinanti, ed in particolare di quelli di "interesse nazionale" è chiara, e l'amministrazione comunale ha seguito con attenzione ogni fase della procedura.
La procedura di "caratterizzazione" dei suoli e delle acque di falda dei terreni racchiusi all'interno di una "perimetrazione" è chiaramente normata dall'ex dm 471/99 e dal successivo DL-Gs 152/2006.
Nelle medesime condizioni di Tito vi sono 53 aree di interesse nazionale e tutte seguono la stessa procedura di caratterizzazione ministeriale, riportata dalle norme; solo alcune hanno attivato gli "accordi di programma", già previsti dal vecchio Decreto Ronchi (DLgs 22/97) ed hanno ottenuto, per le aree pubbliche, ingenti finanziamenti stabili in grado di definire lo stato di inquinamento e di attivare le bonifiche che possono avvenire congiuntamente all'insediamento di nuove attività. Il Comune ha sempre risposto alle richieste ed alle sollecitazioni che pervengono dal ministero dell'Ambiente, destinatario per Legge della "perimetrazione" dell'area nel consegnare la documentazione cartografica, urbanistica e storica richiesta dallo stesso ministero, quindi il Comune ha solo una funzione consultiva e non decisionale. In particolare il comune di Tito si è attivato con tempestività per vietare l'uso sia potabile che irriguo delle acque provenienti dal sito evitando che fossero compromesse le coltivazioni prodotte in quell'area e quindi entrassero nella catena alimentare con agenti inquinanti, ed ha diffidato le aziende a procedere alla presentazione dei piani di caratterizzazione.
È quindi palese, anche alla luce del combinato disposto degli articoli 242, 252 e 313 d.lgt. 152/2006, che le competenze spettino in primis al Ministero, alla Regione Basilicata e alla Provincia di Potenza. È interessante infine per capire chi deve "BONIFICARE", avere la possibilità di leggere la delibera della Giunta Regionale n°1119 del 10 maggio 2004 di nomina del responsabile unico del procedimento (Bonifica Area ex liquichimica) e la delibera n°436 del 1.3.2005 (individuazione in capo al Consorzio Sviluppo Industriale della Provincia di Potenza quale stazione appaltante degli interventi di messa in sicurezza d'emergenza e di bonifica dell'area "ex area liquichimica").
In ultimo e non da ultimo l'amministrazione comunale di Tito, venuta a conoscenza che la legge finanziaria 2009 non ha previsto finanziamenti per il prosieguo degli interventi di bonifica del sito di interesse nazionale "Area Asi di Potenza", preoccupata che il permanere di tale stato potesse avere sul futuro delle aziende insediate, sugli insediamenti urbani limitrofi al sito posto a ridosso dell'Area industriale, ha approvato la delibera consiliare n°14 del 20.04.2009, con la quale, con voto unanime dell'intero consiglio comunale, ha fatto appello al Governo ed alla Regione Basilicata di stanziare i fondi necessari per continuare l'intervento di bonifica dell'Area Industriale di Potenza, stante la pericolosità del tipo di inquinamento che, oltre a nuocere alla salute pubblica, contribuisce a rendere economicamente meno appetibile alle aziende l'Area ASI di Tito, con possibili ripercussioni anche di mancato sviluppo di una economia già di per se fortemente compromessa.
Proprio per l'attenzione che l'Amministrazione ha sempre dimostrato su questi temi, più volte dibattuti, ha istituita una commissione consiliare nominata sin dal 2005, che ha monitorato questi ed altri episodi di interesse territoriale.
Quindi, bando ai facili allarmismi, ma massima attenzione ad un argomento che interessa tutti e che da tutti va continuamente tenuto sotto controllo in modo serio, informando la genti con dati di fatto veritieri.
Richiamando tutte le istituzioni coinvolte, a vari livelli, ad un impegno concreto e condiviso, per non vedere un'area "mortificata" sul piano ambientale per colpe ascrivibili esclusivamente alla superficialità e incoscienza di "avventurieri" che nulla hanno a che fare con il nostro tessuto imprenditoriale, spesso di eccellenza, presente nell'area.
L'Amministrazione comunale di Tito, non si è mai sottratta a confronti e approfondimenti in merito, come già in passato, continuerà nella sfera delle proprie competenze, a svolgere il suo ruolo istituzionale di tutela e salvaguardia della salute pubblica, sollecitando il Governo Nazionale e Regionale ad attivare i finanziamenti necessari per la bonifica definitiva dell'Area di Interesse Nazionale di Potenza, fiduciosi anche che la Magistratura accerti, se vi sono, colpe e responsabilità in modo da sgombrare il campo da sterili strumentalizzazioni.
Nuovo intervento di Bolognetti:
«Le istituzioni hanno scelto il silenzio»
E ieri è arrivato anche un altro intervento da parte del segretario dei Radicali lucani, Maurizio Bolognetti: «Da settimane - ha dichiarato il segretario - chiediamo risposte sulla grave situazione ambientale in cui versa l'area industriale di Tito Scalo. Prendiamo atto che le Istituzioni hanno scelto la strada del silenzio. Non risponde la Regione, non risponde l'Agenzia regionale per l'ambiente (Arpab).
Intanto, i cittadini di Tito restano comodamente seduti su un'autentica bomba ecologica. La trielina inquina la falda e a pochi metri della sede del Cnr una discarica abusiva, con migliaia di tonnellate di fanghi industriali, fa bella mostra di sé.
Su quest'ultima vicenda, quella della discarica abusiva, che è stata oggetto d'indagine da parte del pm Woodcock, producendo alcune richieste di rinvio a giudizio, torneremo nelle prossime ore, diffondendo un video e offrendo alcune riflessioni a chi avrà voglia di ospitarle.
È di certo piuttosto singolare che della discarica abusiva non si faccia menzione nel verbale che dà conto della "Conferenza dei servizi decisoria" tenutasi presso il Ministero dell'Ambiente il 22 dicembre 2008.
Misteri della burocrazia?
Domenica saremo a Tito per denunciare pubblicamente l'inerzia, il silenzio, l'ignavia di tutti coloro che continuano a scherzare con la salute di migliaia di persone».
L'APPUNTAMENTO
"Contro i veleni industriali e politici della Basilicata" è il nome della manifestazione che si terrà a Tito, domenica prossima, a partire dalle 17. "È ora di reagire: contro le eco-mafie, per la bonifica dell'ambiente, e delle istituzioni». Alla manifestazione interverranno Marco Cappato, segretario associazione Luca Coscioni, Maurizio Bolognetti, segretario associazione radicali lucani, con la partecipazione di Pietro Dommarco, in rappresentanza della Ola e Stefano Bilotti dell'associazione radicale "Rientro dolce".
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